Il Cocchio del mio popolo generoso è un'espressione contenuta nel Cantico dei Cantici:
"markevot amì nadiv" "il cocchio del mio popolo generoso"
Ovunque venga menzionata nel testo biblico, la parola merkavà, al singolare o al plurale, semplice o coniugata, è sempre un'allusione al Cocchio Celeste, il viaggio che i mistici compiono durante le loro ascese attraverso i mondi superni, quelli che la Cabalà chiama Yetzirà, Brià ed Atzilut. Formazione, Creazione ed Emanazione.
Il soggetto della Merkavà, del cocchio mistico, è quanto mai vasto e profondo. Esso è stato trattato a varie riprese dalla nostra scuola.
I misteri dei palazzi celesti sono ciò che la Merkavà sale ad esplorare. Sono esperienze sublimi, molto piacevoli, nobili, spirituali ma anche sensuali e fisiche. Sia chiaro, non si tratta di esperienze collocate nel “mondo a venire”, il ”paradiso”, nel quale vivrà l’anima dopo aver lasciato il corpo fisico. Alla base di ogni Cocchio cabalistico c’è il programma chiaro e inequivocabile, che si tratta di un viaggio che parte dall’unione corpo-anima, in questa vita, e ritorna all’unione corpo-anima, sempre in questa stessa vita.
È pur vero che vari aspetti della propria vita cambieranno come risultato dell’intensità dei portenti e dei fenomeni meravigliosi ai quali ci si espone durante il viaggio. Ripetiamo, non si parla del “paradiso” e delle delizie spirituali o fisiche previste dalle varie religioni dopo la morte del corpo. Si parla bensì del mondo presente, del quotidiano, che è il contesto nel quale il Cocchio si svolge.
L'Opera del Carro o Cocchio Celeste (Merkavà) è la seconda e più avanzata parte della Cabalà. La prima parte è l’Opera della Creazione, e riguarda i 32 Sentieri lungo i quale l’Universo è venuto alla manifestazione. L’Opera del Carro invece è quella che spiega e guida al come arrivare alle esperienze mistiche, e al come gestire. Ma cosa sono, in cosa consistono queste esperienze? È vero che l'estasi mistica è così sconvolgente e rara, perfino pericolosa, da venir sconsigliata ai più? Ed è così difficile da raggiungere?
Proviamo a descrivere qualcuna delle percezioni e delle sensazioni del Viaggio sul Cocchio celeste. La consapevolezza del “qui ed ora” si acuisce. Tutto si fa più intenso. Colori, musica, voci, delle persone o del mondo, arrivano con una intensità nuova e sorprendente. Il carattere del viaggiatore si addolcisce, si ingentilisce. Non c'è isolamento, non c'è stordimento. Si, c'è una punta di euforia e di buon umore, ma diversi da quelli indotti, ad esempio, dal vino, che tende a spostare la coscienza su aree di disinibizione, ma non ad allargarla. Il Viaggio sul cocchio è un aprirsi di nuovi orizzonti, più ampi e vasti. Ed ecco una maggiore tolleranza, una più grande disponibilità, compaiono nell'anima e nell'atteggiamento verso gli altri.
Tutto ciò è ben diverso, radicalmente diverso da un semplice stordimento e confusione mentale. Certo, ci sono gradi su gradi nel viaggio sul Cocchio. Competizione, confronto, spariscono completamente, ombre lontane ormai scacciate dalle luci che si accendono e spengono in ogni angolo della mente e del corpo fisico. La presenza di musica nell'ambiente provoca un piacere indescrivibile, ogni nota porta il suo messaggio, ogni melodia canta e riassume la musica delle sfere, diventandone una piccola parte. Si rafforza la speranza di essere un giorno capaci di ascoltare la piena Musica delle Sfere, l'armonia cosmica dei corpi celesti e delle entità angeliche, costantemente operanti una lode cosmica al Creatore.
_____________________________________________________________
Qualche considerazione di carattere generale:
“L’Opera della Merkavà e le tecniche estatiche e contemplative della sapienza esoterica biblica”.
Nella tradizione ebraica, la Merkavà indica lo stato del rapimento mistico: sollevato in un cocchio celeste, il contemplante veniva condotto nelle sfere superne, in un vero e proprio viaggio verso i piani superiori; arrivava così alle dimore degli angeli più elevati e al Trono di Dio, luogo della sua dimora. Un itinerario assai arduo, che implica l’incontro con forze mirabili e terribili. Ma solo guardandole dall’alto, molto dall’alto, le vicende delle collettività umane possono venir comprese.
È solo dall’alto della Merkavà che si scorgono le vie di Dio, e si coglie come il male sia in realtà il ‘trono del bene’.
Fra i principali argomenti che compongono la Merkavà:
- I significati nascosti della parola Merkavà
- Le radici storiche della Merkavà e le tradizioni dei Saggi, dalla visione di Ezechiele agli insegnamenti del Libro dello Splendore (Zohar)
- I sette palazzi divini, le entità angeliche che li governano e le esperienze spirituali che rappresentano.
IL SEGUENTE E' UN DIAGRAMMA CHE DESCRIVE DA VICINO LA STRUTTURA E LE MODALITA' DI FUNZIONAMENTO DELLA MERKAVA'